Secondo un’indagine condotta da ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica) in collaborazione con il progetto interfacoltà VIS (Valore Impresa Sostenibile) e OPERA (Osservatorio europeo per l’agricoltura sostenibile), le pratiche sostenibili nelle filiere della carne e dei salumi stentano a decollare: su un campione di 46 aziende medio-grandi della filiera in Italia solo il 30,4% riesce a rispondere a questo tipo di esigenze.
Sono considerate pratiche sostenibili:
- pianificazione strategica;
- rendicontazione;
- tracciabilità lungo tutta la filiera (si pensi ad esempio all’interesse su questo aspetto da parte delle imprese di macellazione, trasformazione e commercializzazione di carni e salumi ad implementare un sistema di tracciabilità innovativo);
- comunicazione.
Grazie alla Digital Transformation non solo queste pratiche trovano maggior facilità ad essere implementate ma si riesce a creare maggior consapevolezza tra i business su come la sostenibilità rappresenti un vantaggio competitivo e un asset di crescita.
Allinearsi alle tematiche e agli obiettivi di sostenibilità consente alle realtà di questo settore Agrifood di migliorare le performance sui criteri ESG: dal report si evince che solo 1 azienda su 5 ha pubblicato un report di sostenibilità.
Bisogna considerare che, se a partire dalla metà degli anni ‘80, i consumi di carne in Italia sono riusciti a stabilizzarsi grazie ad una consolidata sicurezza alimentare, via via col tempo si riscontra una più accentuata sensibilità per i temi etici, come ad esempio il benessere animale e l’impatto ambientale degli allevamenti.
Analizzare la sostenibilità della carne e dei salumi significa mettere in pratica queste tematiche che riguardano sia il consumatore sia la produzione zootecnica.
I diversi aspetti della sostenibilità della carne possono includere:
- la nutrizione;
- gli impatti ambientali e l’economia circolare applicata agli allevamenti e all’industria;
- la sicurezza alimentare e il benessere animale,
- gli aspetti economici delle filiere e la lotta allo spreco alimentare.
Un esempio virtuoso è rappresentato dalle filiere corte per la produzione di salumi e carni suine fresche da allevamenti all’aperto sostenibili e a basso uso di antibiotici. Queste ultime consentono di trovare un punto di equilibrio tra impatto ambientale e salubrità animale, e costituiscono un modello di sostenibilità economica pur aumentando i volumi produttivi. In Italia l’allevamento all’aperto di suini tende a valorizzare diverse razze presenti nei terreni marginali, per una produzione di carni e salumi di alta qualità.
Le pratiche sostenibili da implementare nel settore delle carni e salumi a livello nazionale sono: